JAGO INTO THE WHITE
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“La verità è che sto ancora imparando”. Inizia e si conclude con questa frase di Michelangelo il film dedicato a Jago. Jacopo Cardillo (Frosinone, 1987) ha, infatti, come maestri i più grandi: Canova, Bernini e, appunto, il maestro di tutti nella lavorazione del marmo dal Rinascimento in poi, e dell’interazione coi potenti (dalle famiglie aristocratiche del nord e centro Italia, fino ai papi a Roma), Michelangelo. La storia e il lavoro di Jago sono raccontate con silenzio, lentezza ed equilibrio dal regista Luigi Pingitore. Termini che lo stesso scultore ripete durante questo racconto dove la sua azione del tagliare ed elaborare il marmo – utilizzando la storica tecnica perfezionata da Antonio Canova – all’interno della Chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi a Napoli, lo studio di Jago, viene alternata a diversi luoghi della sua ricerca e delle sue mostre.
Dalla chiesa napoletana, che Jago rimette in vita dopo 40 anni di abbandono, fino al deserto arabo dello Fujairah, passando per piazza dei Plebisciti a Napoli, fino a momenti più “social” in cui lo scultore racconta in televisione o davanti a un pubblico il suo modo operativo e i concetti del fare scultura oggi.