LUIGI PROIETTI DETTO GIGI
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La vita artistica tra teatro, cinema e televisione di Gigi Proietti dagli esordi, ai successi, alle cadute raccontata dai suoi familiari, colleghi e amici che ne riscoprono la personalità e il talento artistico.
All’inizio era un altro progetto. Nel 2018 Edoardo Leo avrebbe dovuto realizzare un documentario su A me gli occhi, please, lo spettacolo che nel 1976 ha cambiato il recente panorama teatrale, con Proietti che è stato seguito per due anni nei camerini, durante le prove e gli spettacoli. Poi, dopo la morte dell’attore il 2 novembre 2020, si cambia strada. Il racconto di questo lavoro è dichiaratamente insufficiente per mostrare quello che ha lasciato Proietti nella sua carriera di oltre 50 anni.
Dentro a Luigi Proietti detto Gigi ci sono tre documentari.
Il primo è composto dai materiali d’archivio che ripercorrono le tappe fondamentali del suo percorso artistico dove risultano particolarmente interessanti quelli accanto a Federico Fellini durante il doppiaggio di Il Casanova, di Alleluja brava gente di Garinei e Giovannini dove è mostrato accanto a Renato Rascel e del varietà Fatti e fattacci dove è avvento uno degli incontri decisivi della sua carriera, quello con Roberto Lerici.
Il secondo è composto dalle testimonianze di Renzo Arbore, Loretta Goggi, Paola Cortellesi, Alessandro Gassmann (lo ha definito “interprete drammatico che faceva morire dalle risate”), Nicola Piovani e Marco Giallini e dei suoi familiari: la sorella Anna Maria e le due figlie Susanna e Carlotta.
Il terzo è probabilmente il racconto che avrebbe voluto fare Edoardo Leo di Proietti in prima persona. Viene inquadrato di spalle e in macchina, ricorda quando è stato diretto da lui nell’adattamento teatrale di Dramma della gelosia assieme a Pino Quartullo e Sandra Collodel.